Giorni fa, la proposta del governo Draghi, approvata in Senato, di estendere il regime IVA anche al terzo settore, aveva provocato la reazione diffusa del mondo dell’associazionismo e del volontariato.
Pasquale Ciurleo – presidente di Ente Pro-Loco Italiane, aveva addirittura bollato la proposta come «una scelta miope e avventata», trattando l’argomento nel corso di un convegno, proprio sui temi del PNRR e del Terzo Settore, alla Camera dei Deputati, lanciando l’allarme e lavorando su più fronti per arrivare ad una risoluzione.
A distanza di due settimane dalla polemica iniziale, dunque, arriva proprio nelle scorse ore il passo indietro del governo, che sceglie di cristallizzare la norma per un periodo di due anni.
Tra gli emendamenti presentati al decreto fiscale, infatti, si aggiunge quello che congela la norma fino a Gennaio 2024. C’è soddisfazione, dunque, nel mondo del Terzo Settore, per un “correttivo”, applicato in corsa, che almeno per un periodo di tempo limitato evita ulteriori adempimenti burocratici, e di conseguenza ulteriori oneri a carico delle Pro-Loco, già alle prese con bilanci risicatissimi e sostenuti in gran parte da azioni di autofinanziamento.
«Un cambio di passo che soprattutto in questo periodo, per le Pro-Loco rappresenta un vero e proprio “scampato pericolo”. «Come ente nazionale neocostituito – assicura Ciurleo, presidente Epli – lavoreremo sodo affinché questo orizzonte dannoso per le associazioni del Terzo Settore sparisca completamente».
C’è soddisfazione, in questo momento, ma c’è bisogno di continuare a tenere alta l’attenzione sul tema al fine di scongiurare definitivamente la possibilità di entrata in vigore della norma.