Positive le reazioni politiche su IVA terzo settore, ora lavorare per abrogarla
EPLI esprime il proprio apprezzamento per le diverse obiezioni e dichiarazioni di dissenso che da più parti politiche nel corso delle ultime ore sono state sollevate e continuano ad essere rilasciate contro la incredibile previsione (approvata al Senato nel corso dell’esame mediante un emendamento al decreto fiscale) volta ad assoggettare il terzo settore e il mondo dell’associazionismo al regime fiscale IVA, prescindendo dallo svolgimento di attività commerciale. Si tratta di un intervento miope e avventato, oltre che del tutto privo di lungimiranza e consapevolezza del ruolo essenziale che l’associazionismo espleta quotidianamente sui territori a supporto delle comunità locali e della società civile, nonché del costante impulso che il volontariato apporta alla socialità e solidarietà civile, integrandosi e cooperando con le istituzioni. EPLI continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione di una situazione che necessita, con assoluta urgenza, di un intervento correttivo, auspicando un definitivo stralcio della norma o comunque nella sua abrogazione nel successivo passaggio alla Camera.
«Come si legge nell’emendamento – spiega il presidente nazionale di EPLI Pasquale Ciurleo, è previsto un salto da un regime di esclusione Iva, ad uno di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti dalle Associazioni nei confronti dei propri soci. A prescindere -prosegue – se così fosse, anche le Pro Loco dovranno obbligatoriamente tenere una contabilità IVA e una gestione ordinaria fiscale che aumenterà adempimenti ed oneri di spesa nella pur fragile situazione di bilancio in cui si trovano. EPLI proporrà subito che tale modifica del decreto fiscale, introdotta al Senato, sia soppressa o stralciata nel successivo passaggio alla Camera dei Deputati – conclude Ciurleo – considerando che qualora ciò non avvenisse sarà tutto il mondo del Terzo Settore messo in difficoltà».